Il primo conventino
fu voluto da San Giacomo della Marca, che ottenne
il permesso di costruirlo dal Papa Nicolò V, con
la bolla del 22 agosto 1449. Iniziarono i lavori
e a nord del piccolo convento fu edificata anche
la chiesa che il Santo volle dedicare alla Madonna
delle Grazie. Intorno alla metà del 1500 sorse l'attuale
chiesa, e a nord venne costruito un convento più
grande del precedente. Nel 1712 è stata riedificata
l'abside, prolungando la zona del coro ed è
stata rifatta la torre campanaria. Tra il 1737 e
il 1739 veniva riedificata la facciata della chiesa
e sopraelevata la volta. Il portale della
chiesa, in pietra è datato 1546, pregevole anche
il portone ligneo del sec. XV. Appena entrati,
sulla sinistra vediamo i resti di affresco
di un anonimo artista del 1500 raffigurante S. Bernardino
da Siena e S. Sebastiano. Proseguendo troviamo
un altare in legno di stile barocco che racchiude
una pregevole tavola di Vincenzo Pagani
da Monterubbiano (1525), rappresentante l'Incoronazione
della Vergine con i santi: Antonio di Padova, Giovanni
Battista, Francesco d'Assisi e Caterina d'Alessandria.
Qualche metro più avanti, troviamo un secondo
altare in legno, pure barocco, con la tela attribuita
a Durante Nobili di Caldarola (sec. XVI), che
raffigura la Madonna in trono con i santi Francesco
e Andrea Apostolo. Sempre proseguendo in
avanti possiamo vedere una tela del pittore Alessandro
Ricci di Fermo (1803) raffigurante il sogno di San
Giusepe. Portandoci al centro della chiesa
e osservando l'abside, possiamo ammirare tre
pezzi artistici di grande valore: un bellissimo
crocifisso ligneo del sec. XVI (attribuito a Cola
dell'Amatrice) e al suo fianco la Madonna e
San Giovanni evangelista, tavole sagomate e dipinte
da Vincenzo Pagani intorno al 1540. In basso
c'è il coro ligneo del 1721 proveniente
dall'ex chiesa degli osservanti di Fermo. Da
ammirare anche l'artistico tabernacolo in
legno intarsiato datato 13 settembre 1692, opera
di due frati francescani: Giuseppe da Montalboddo
e Francesco da Urbino. Spostandoci sulla destra
troviamo un'altra tela del pittore Vincenzo
Civita (1803) raffigurante Santa Margherita da Cortona.
Le vetrate della Chiesa sono state eseguite dalla
ditta Mellini di Firenze nel 1977, sono raffigurati:
L'annunciazione, Madonna col Bambino che sconfigge
il drago apocalittico, il cardinale Francesco della
Rovere che dona l'immagine della Madonna a San
Giacomo, la Pentecoste, i simboli di San Giacomo(Calice
e libro dei Vangeli), lo stemma francescano, il
monogramma del Nome di Gesù. Sopra la porta d'ingresso
c'è la vetrata di fra Arturo Cicchi che rappresenta
gli Apostoli Filippo e Giacomo. L'organo
elettrico a canne è del 1956 ed è opera della ditta
Mascioni di Cuvio (Varese).
CAPPELLA DI SAN GIACOMO
Entriamo nella cappella di San Giacomo,
appena superato il cancello di ferro, nel vano che
precede la cappella notiamo quattro pitture di Mario
Pesarini (1956) che ricordano la protezione che
il santo ha concesso ai monteprandonesi durante
la seconda guerra mondiale: Il popolo invoca protezione
dalla Madonna e da San Giacomo per i propri mariti;
i tedeschi rastrellano i giovani; la gioia delle
mamme espose per la partenza dei tedeschi; la processione
di ringraziamento per lo scampato pericolo. Entrati
nella cappella, sotto l'altare in travertino
troviamo il corpo di san Giacomo. E' il suo
corpo incorrotto, fino al 2001 al suo posto c'era
un simulacro in cera e il corpo era conservato a
Napoli dove il Santo è morto nel 1476. Sulla parete
di fondo c'e l'arco in pietra del 1543,
che faceva parte dell'altare esistente nell'antica
cappella di San Giacomo. FOTO La cappella è decorata
con tempere di fra Arturo Cicchi e Mario Pesarini
(1954-56). Del primo sono gli angeli che reggono
il cartiglio con le strofe dell'inno latino
in onore del santo, le vetrate e gli otto medaglioni,
alla base della piccola cupola che illustrano simbolicamente
le virtù del santo; del secondo sono le scene che
rappresentano i miracoli del santo, sulla fascia
bassa che lambisce il pavimento.
CAPPELLA DELLA MADONNA
DELLE GRAZIE Conserva il quadretto
della Vergine donato al santo dal Cardinale
Francesco della Rovere nel 1468 o 1469.San Giacomo
lo portò religiosamente da Roma e lo lasciò al convento
del suo paese. L'immagine è una terracotta
policroma (cm 40x32) ed è un prodotto dell'arte
Toscana del sec, XV. Questa Madonna delle Grazie,
famosa per i molti miracoli, fino al 1826 è stata
sull'altare maggiore della chiesa, mentre questa
cappella gli è stata costruita nel 1953. Sulla parete
osserviamo le pitture a tempera di fra Arturo Cicchi
(1956) che rappresentano: l'annuncio dell'Angelo
a Maria, la visita di Maria a Santa Elisabetta,
la nascita di Gesù, la presentazione al tempio,
la fuga in Egitto, lo smarrimento di Gesù al tempio,
le bibliche eroine Ester e Giuditta e i genitori
di Maria: Gioacchino e Anna. Nella fascia superiore
si notano la Madonna Immacolata e Isaia, Mosè, Geremia
e Davide.

CONDIZIONI PER RICEVERE
L’INDULGENZA PLENARIA DEL PERDONO DI ASSISI
(per sé o per i defunti)
Tale indulgenza è lucrabile, per
sé o per le anime del Purgatorio, da tutti i fedeli
quotidianamente, per una sola volta al giorno, per
tutto l’anno in quel santo luogo e, per una volta
sola, da mezzogiorno del 1° Agosto alla mezzanotte
del giorno seguente, oppure, con il consenso dell’Ordinario
del luogo, nella domenica precedente o successiva
(a decorrere dal mezzogiorno del sabato sino alla
mezzanotte della domenica), visitando una qualsiasi
altra chiesa francescana o basilica minore o chiesa
cattedrale o parrocchiale. Le condizioni per
acquistare il Perdono sono quelle prescritte per
tutte le indulgenze plenarie e cioè: •Confessione
sacramentale per essere in grazia di Dio (negli
otto giorni precedenti o seguenti); •Partecipazione
alla Messa e Comunione Eucaristica; •Visita
alla chiesa della Porziuncola (o un’altra
chiesa francescana o chiesa parrocchiale), per
recitare alcune preghiere. In particolare: Il
CREDO, per riaffermare la propria identità
cristiana; Il PADRE NOSTRO, per riaffermare
la propria dignità di figli di Dio, ricevuta nel
Battesimo; UNA PREGHIERA SECONDO LE INTENZIONI
DEL PAPA (ad esempio Padre Nostro, Ave Maria,
Gloria al Padre), per riaffermare la propria
appartenenza alla Chiesa, il cui fondamento e centro
visibile di unità è il Romano Pontefice.
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